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Showing posts from January, 2025

Goodbye Boozy special 3

 Come promesso, rieccomi a parlare, scrivere, lasciarmi suggestionare di e da le nuove uscite di Goodbye Boozy. Ancora una volta perché, anche a questo giro, ne vale ancora la pena: roba per niente a caso ma sempre ben ordita e registrata; Chaos sonoro che diventa emotivo che si tramuta in tempo speso bene mentre si ascoltano questi tre dischi (un 12" e due 7") che tutto sono tranne che qualcosa di tiepido e moderato. L' idea di base, per me, è la volontà di produrre e distribuire roba aggressiva, non digeribile al primo ascolto, per non accontentare chi cerca sollievo nella musica ma solo una possibile vicinanza, se non addirittura un' identità, nel vivere di tutti i giorni. In questi tempi difficili, è inutile cercare inni da cantare ma, molto meglio, appoggiarsi a suoni urticanti che, nel ferirci, ci ricordano quanto sia necessario fideizzarsi con un suono che sia rumore, un rumore che sia racconto, un racconto che sia vita (e la vita non è semplice, appunto). Asco...

Hamburger Train "L' impossibile ritorno", 2025

Ascoltalo  Viaggio solitario ed infinito nel mio spazio interiore ed infinito; come il feto in 2001 Odissea nello spazio, osservo il pianeta terra dallo spazio siderale, avvolto nel liquido amniotico alieno. Ed è stupendo: da qui la terra è bellissima, un circo Barnum di soli stronzi e facce di cazzo. Restare un feto alieno disperso nel tempo e nello spazio e non rientrare mai più in contatto con una realtà che, vaffanculo, chi cazzo se ne frega di averci a che fare? Sarà pure che questo disco è una take completamente improvvisata ma gli Hamburger Train sanno come tenere le redini della questione e portarla a spasso dove e come meglio credono. Ben radicati ad una matematica Kraut e allucinati da paradisi artificiali e, stupendamente, psichedelici, anche gli Hamburger Train viaggiano da fermi, nello spazio infinito del loro universo interiore e suggestionano, impressionano, feriscono e poi curano.  Quasi in un ciclo vitale, dove tutto inizia per non finire mai ma, per l' appunt...

Molbo "Molbo", 2025-Erste Theke

Ascoltalo  L' unica cosa che conta è esagerare, esagerare e non lasciare mai tracce sicure, indizi che possano fare intuire agli inquirenti dettagli probanti sulla tua identità. Incidere dischi come se farlo fosse già di per sé un crimine, contro chi o contro cosa non ha molta importanza, perché l' unica cosa che conta è esagerare. Appunto. Son norvegesi i Molbo e non so cosa significhi Molbo ma so dirvi cosa significhi questo disco: Punk Rock e Chaos, più in senso emotivo che armonico e tantissima voglia di essere irrintracciabili. L' Egg Punk, nella sua volontà di parodiare tutto il parodiabile (ma anche quello che non vorremmo mai fosse parodiato), ha perso ogni senno, per fortuna, e in questo disco viene lanciato come una secchiata di piscio in direzione di chi ascolta. Un po' ci si risente, lì per lì, ma poi ci si rilassa appena si affaccia il pensiero che, in fondo, ce lo meritiamo. La musica deve stimolare i centri nervosi, rimuovere i limiti dell' intelletto...

Erik Nervous "Automatic Montage-Vol.1", 2025

Ascoltalo Dopo la pubblicazione di Immaturity Erik non si scorda delle sue origini: un ragazzino chiuso in una stanza che si fa il suo Punk Rock domestico come meglio crede e meglio riesce. La pandemia lo ha rinforzato, da essere un fenomeno circoscritto ad un ambiente di nicchia, finisce per fare un disco su Feel It, cosa che, per fortuna, non ne fa una nuova Rock Star ma, potenzialmente, ne amplia il circuito e lo espone anche ad orecchie non avvezze ad ascolti Punk Rock.  Ogni processo ha una maturazione per forza di cose e, per tentare nuove vie e sonorità, Erik si affida al mezzo migliore che conosce: tornare il ragazzino chiuso in una stanza che a questo giro, anziché il Punk Rock meccanico fortemente ispirato ad una versione, se possibile, ancora più nevrotica dei primi Devo, ora compone colonne sonore per film Sci-Fi, Post-apocalittici e Survival come meglio crede e meglio riesce. Il coraggio di questo disco sta tutto nella sfrontatezza, nel neonato 2025, di essere Punk anc...

Can Kicker "Yew", 2025

  Ascoltalo C'è questa tipa che, di sabato, al pub dove son solito andare a riversare le frustrazioni di una settimana spesa male, se ne sta seduta al tavolo con gli amici e con le amiche e, mentre loro chiacchierano animatamente e bivaccano come dei libertini, ella se ne sta in disparte e pare come troncata nella volontà di esistere: sguardo assente, ogni tanto un occhio buttato al cellulare per controllare se qualcuno ha visualizzato le immagini di sé mentre interpreta il ruolo  della ragazza che non è, della vita che non ha, per un pubblico virtuale che non guarda niente se non se stesso...e poi poco o niente di più: una birra bevuta di controvoglia, un fugace e rapido sguardo alla fauna che la circonda, lo spettro della noia che la avvinghia.  Stasera ascoltavo questo disco, il secondo, dei Can Kicker e mi è venuta a mente lei, così, un flash improvviso: sono al pub, ho un walkman anni '80 in mano, mi avvicino a lei che, tanto per cambiare, se ne sta in disparte pur e...

Ismatic Guru "An Incredible Amount Of Overwhelming Information", 2025 - Swish Swash/Swimming Faith

  Ascoltalo Finalmente qualcuno ha deciso di mettere insieme tutte le piccole produzioni degli Ismatic Guru, aggiungerci una manciata di inediti, e farci un bel vinile 12". La loro visione di Punk Rock va assimilata, condivisa e predicata; la disgregazione totale di un genere asservendolo, all' uopo, all' Avant-Garde, al Post Punk, all' Hardcore, facendo rimanere il tutto coi piedi piantati nel Punk Rock canzonatorio, autoironico e per niente incline a riff machisti e liriche autoindulgenti, non poteva in nessuno modo rimanere un segreto per noi europei. Questa, per quanto vada interpretata come una raccolta, è una fuga continua dall' ovvietà, dai suoni che ti confortano e ti fanno avvertire in essi come un senso di appartenenza ad un qualcosa. Gli Ismatic Guro non sono un appiglio ma una parete ripida e scivolosa sulla quale è impossibile trovare rifugio. Sembrano Post Punk ma poi, in nemmeno un secondo, diventano Noise Rock per poi affidarsi a sortite dissonanti ...

Ghoulies Special (ma anche i Pleasants)

Ghoulies "Shafted by the Algorithm", 2024-Erste Theke  Ascoltalo  Esce un dì, un dì che non è un caso: il 31 dicembre ed io, nel mentre, sto andando alla Coop per trovare le cime di rapa che parevano essere scomparse dagli ortofrutta nel raggio di 30 km. Mi colpisce come un mattone a metà della strada, e mi lascia un sorriso che mi fa chiudere l' anno in bellezza. Davanti alla Coop mi fermo, acquisto gli MP3 dal loro Bandcamp e poi mi accorgo che mi è arrivata un' altra notifica dal Bandcamp della tedesca Erste Theke: hanno fatto uscire il vinile del disco dei Ghoulies, proprio quello che avevo appena preso in MP3; potevo comprarlo direttamente dai crucchi e avere sia gli MP3 che il vinile per posta. Indomito non mi arresto di fronte al mio inciampo e acquisto anche quello (essere Punk è una missione, non un passatempo). Il 2024 si chiude e i Ghoulies danno un colpo di coda micidiale, consegnando un altro anno alla storia e se stessi alla leggenda. Non esagero: questo...

Hahas and the Blablas "Hahas and the Blablas",2024- Vesela Kornjaca/Jolly Turtle

Ascoltalo  La passione, gente, è una gran cosa: ti fa fare l'impossibile, robe come cambiare muta quando più ti aggrada e meglio ti conviene; ti fa produrre materiale in ampia quantità senza doverti preoccupare della qualità perché quando ci metti la passione allora, dalla tua, avrai anche l' onestà intellettuale necessaria per fare sempre un buon lavoro. Sempre. Qualsiasi cosa faccia questo trio da Zagabria potete star tranquilli che sarà sempre un qualcosa animato dalla passione e dalla dedizione alla causa. Qual è la causa? Produrre musica che stimoli, che non sia banale, che non sia una cosetta facile facile da infilare di sottofondo a una giornata anonima; roba così la giornata te la deve far svoltare e non persuaderti che le cose vanno male ma, in fondo, bene accontentarsi perché potrebbero pure andare peggio. Ho visto questi tre cambiare muta più di una volta ma, che si chiamino Parnepar, si chiamino How Yes No, si chiamino Dad Joke o si chiamino, per l'appunto, Haha...

Beta Maximo "Creo que E. T. Es Melvin (XXL)",2024-Discos Vertebrales

Ascoltalo  Queste sono tutte registrazioni risalenti al periodo tra il 2020 e il 2021, periodo durante il quale, presumibilmente, Beta Maximo è atterrato su questo pianeta e, sorpresa sorpresa, ci ha trovato una pandemia. Essendo un alieno, con un differente sistema immunitario dal nostro, Beta non deve essersi molto preoccupato di dispositivi sanitari, vaccini e lockdown, ma ha preferito, come queste registrazioni dimostrano, studiare l' unica cosa interessante su questo pianeta: il Punk Rock. Senza perdere molto tempo si è procurato una drum machine e una chitarra e si è messo subito a produrre pezzi da due minuti cantati in spagnolo (nazione dove è sbarcato con la sua navicella spaziale), veloci, nervosi e melodici. In tutto questo non si è scordato di integrare quella passionalità e quel trasporto emotivo tipico delle lande che si son trovate ad ospitarlo e le ha integrate con un che di malinconico e profondamente dreamy: costretto nella sua navicella, da lockdown e restrizioni...

Lac Observation "Gravity Whispers",2024-Hvergelmir Records

Ascoltalo Muri di suono e pasta frolla, pronti ad ergersi a minaccia così come a disgregarsi fragili in seguito ad un soffio di vento, un sospiro dell' amante tradito, il rumore impercettibile di una vita che si spezza. Non serve suonare quando le sensazioni suonano già da sole, in canzoni armonicamente perfette, ricche di spunti, slanci ed invenzioni  L' unica fatica, mentre i suoni scivolano leggeri e confusi dallo stereo fino alle orecchie, è capire da quale organo del corpo provenga tutta questa sana ispirazione? Dal cerebro? Dal cardio? Dal Fegato? Deve esserci per forza un ricettore che assimila, rielabora e poi smista. Deve per forza. Perché questi pezzi escono spontanei, genuini e freschi che sembrano più il frutto di un qualcosa di fisico, di elementarmente umano, che di ragionato, organizzato con criterio e raziocinio. Ci sono le percussioni marziali, austere,dei Death In June, l' Indie Rock a cuore aperto dei Neutral Milk Hotel, la psichedelia tenera ed audace di...

AA.VV. "Cruel Compilation #1",2024-Cruel Records

Ascoltalo  Parliamoci chiaro e senza troppi giri di parole: con le recenti elezioni americane abbiamo capito in forma definitiva che la sinistra non esiste davvero più: persa e dispersa, svuotata di vocaboli , pratiche e linguaggio, smarrita nella sua impotenza fattuale nel riuscire ad esercitare una qualsivoglia influenza o semplice presa sul reale, la sinistra non riesce neanche più a capire cosa è di sinistra e cosa no. Cosa fare a questo punto? Non lo so a dire il vero, ma compilation come questa mi fanno capire che la direzione da seguire è quella dell' aggregazione, del confronto e dello scambio, cercando sempre di restare fuori, per quanto possibile, dagli schemi preordinati da un mondo sempre più incanalato in dialettiche e pratiche di destra. All' interno di compilation come queste si coagulano linguaggio ed espressioni distanti fra loro, dal rockabilly al chamber pop, dal Post Punk al cantautorato da osteria, ma che messe insieme in questo modo (ottima la scelta della...

Bubca Records Special

 La Bubca Records è un' etichetta che non è un' etichetta perché è, di per sé, contro le etichette in genere e non nel senso di una persona o di un collettivo che si impegnano nel far uscire materiale fonografico slegato dal mondo del profitto, ma nel senso del sentirsi slegati dai vari steccati mentali che, in genere, impediscono la fruizione della musica al di là del proprio recinto ideale di ascolti dedicati. Chiaro? La Bubca non è un' etichetta perché, semplicemente, non può esserlo: per eliminare il preconcetto tocca attaccare il termine in tutte le sue possibili declinazioni e applicazioni; quindi non è etichetta per un senso di libertà creativa e di estensione indiscriminata del suo percorso ad altre realtà smaliziate come lei. Abbattere i confini non pensandoli e non concependoli, questo è. In questo mese di dicembre, pieno come tutti gli altri di alti e bassi, scrivo e scrivendo mi imbatto nei due nuovi dischi di Bubca. Li ascolto camminando, prendendo un caffè o m...

Goodbye Boozy Special 2

 All' inizio ho pensato di aspettare un po' e accumulare tutto in unico speciale, ma poi mi son reso conto che per gennaio c'è diversa roba che bolle nel calderone delle streghe di Goodbye Boozy e quindi smaltisco subito le ultime tre uscite su cassetta così da non ritrovarmi a fare troppo in troppo poco tempo rischiando di non dedicare ad ogni singola uscita il dovuto ragionamento. Si continua quindi in perfetto stile GB: Lo-Fi, grafiche squisitamente artigianali (l' amore per quello che si fa diventa palese soprattutto per come ci si dedica e per come lo si presenta: questi contenitori in cartone sono di una bellezza unica) e Punk di frontiera anche rispetto al Punk stesso; qui non comanda la rabbia, il senso di oppressione, lo scoramento del non essere compresi qui vige la stramberia  l' ironia in particolar modo l' autoironia una capacità innata di fare le cose sul serio senza mai prendersi sul serio. Questa è Goodbye Boozy  Titanium Exposé "Disorders...

Sick Rose "Don't Give It Up Now/A Golden Boy", 2024-Onde Italiane

  Ascoltalo Devo dire che son piuttosto emozionato: è la prima volta che recensisco i Sick Rose e mi sto gustando questo momento. I Sick Rose hanno fatto dischi che mi hanno davvero indicato dove andare e ogni loro nuova uscita mi ha sempre entusiasmato per la loro capacità di rimanere freschi e piuttosto attuali.  L' ansia da prima volta, tuttavia, scompare appena parte il lato A di questo 7": una versione fedele, ma piuttosto personale, del classico "Don't Give It Up Now" dei Lyres; rientro nei parametri del compito che mi sono autoimposto e realizzo che parlare di questo disco è più che facile e spontaneo: chi sa fare il suo mestiere pur non lasciandosi mai cullare nel culto di se stesso, difficilmente sbaglia qualcosa; il pezzo rispetta le partiture originali lasciate da Jeff Connelly ma le ravviva con tiro, le rianima e la svecchia condendole con tanta passione, una passione ed un senso di appartenenza al genere che non si è sopito con gli anni: i Sick Rose,...