Hahas and the Blablas "Hahas and the Blablas",2024- Vesela Kornjaca/Jolly Turtle
La passione, gente, è una gran cosa: ti fa fare l'impossibile, robe come cambiare muta quando più ti aggrada e meglio ti conviene; ti fa produrre materiale in ampia quantità senza doverti preoccupare della qualità perché quando ci metti la passione allora, dalla tua, avrai anche l' onestà intellettuale necessaria per fare sempre un buon lavoro. Sempre.
Qualsiasi cosa faccia questo trio da Zagabria potete star tranquilli che sarà sempre un qualcosa animato dalla passione e dalla dedizione alla causa. Qual è la causa? Produrre musica che stimoli, che non sia banale, che non sia una cosetta facile facile da infilare di sottofondo a una giornata anonima; roba così la giornata te la deve far svoltare e non persuaderti che le cose vanno male ma, in fondo, bene accontentarsi perché potrebbero pure andare peggio.
Ho visto questi tre cambiare muta più di una volta ma, che si chiamino Parnepar, si chiamino How Yes No, si chiamino Dad Joke o si chiamino, per l'appunto, Hahas and the Blablas, la sostanza ed il risultato non cambiano: sempre alle prese con la materia Post Punk indagando le sue varie sfumature e, giusto per dire, finiscono con il non deluderti mai.
Qui ci si cimenta con i tratti più bianchi del funk , sospesi tra i primi Talking Heads, le E.S.G. e cose più elettroniche sullo stile degli Units, senza scordarsi cose più a loro coeve come The World o i Mope Grooves, ed un piglio ed un groove che non possono non fare pensare alle irriverenze e al minimalismo di un vero gruppo Punk Rock.
La voce femminile dona al tutto un' impressione ironica col suo recitato esasperato e farsesco, giusto per ricordarci che la musica è una cosa seria ma solo se la sai prendere con la giusta dose di ironia.
Steccati mentali si abbattono, ferme convinzioni vengono messe in dubbio ma è in realtà un destabilizzare che rassicura: se ci si riesce ancora a stupire, magari anche ad uscirne un po' indignati per la cifra canzonatoria e polemicamente frivola, forse allora ci si scoprirà ancora affezionati alla vita e a tutti i suoi imprevisti cambiamenti di fronte.
Come sempre un qualcosa che vale la pena affrontare, il lavoro di questi tre ragazzi est europei; gente per cui la musica, il suonarla, portarla in giro e, non da ultimo, cercare in tutti i modi di viverla, è tutto quello che conta.
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