Goodbye Boozy Special 4
Quarta mandata di uscite a marchio Goodbye Boozy; quarta da quando questo blog esiste, s'intende.
Non esiste filosofia più concreta del Rock N Roll perché è sangue, alcol, cemento, cuori infranti e nasi rotti. Nulla può negare che al mondo, per come lo conosciamo, il Rock N Roll sia la cosa che parla meglio dell' essere umano, proprio perché lo afferra nelle sue pulsioni più immediate e spontanee: sopravvivere, provare piacere e avere il coraggio di innamorarsi per avere il coraggio di attaccarsi a qualcosa di più alto ed indefinibile.
Questi due singoli licenziati da Goodbye Boozy sono sintomatici di quanto appena affermato: sesso, superamento, sopravvivenza e amore. Non pare ma, molte volte, vivere è solo questo
Bart and the Brats/Jacket Burner "Good Cop/Bad Cop
Una bella combinazione di due tizi che, per quanto distanti l' uno dall' altro migliaia di km, parlano la stessa medesima lingua: il Rock N Roll. Dritto, zozzo, volgare, passionale in entrambi i casi. Pezzi tirati da cantare con una mano sul cuore e con l' altra che impugna un coltello, mentre si gira per strada tarsi la notte e non per difesa ma per offesa, di qualsiasi cosa, viva o sepolta, materiale o immaginaria.
Non si inventa nulla perché non c' è nulla da inventare, quello che è è esattamente quello che basta per capire, per addentrarsi, per lasciarsi trasportare da note secche, accordi come sciabolate alla mascella. Un richiamo primitivo da due punti distanti migliaia di km del pianeta e che li avvicina fino a farli coincidere: la geografia, lo spazio fisico, tutta spazzatura e chiacchiere di fronte al potere trascinante del Rock N Roll stradaiolo e disperato: titoli come Pigeonholed, Good Cop, Bad Cop, Nothin' to me e Born Fucked restituiscono l' immagine perfettamente: finché non saremo speranza avremo sempre una canzone da urlare al mondo.
Dru the Drifter and the Back Alley Hookers "The Intimidator"
Più fa uscire roba, il nostro Dru, più mi rendo conto che per lui questo non è uno scherzo. Non è un gioco. Urla e rantola mentre i Back Alley Hookers provvedono a fornirgli un tappeto di chiodi, vetri rotti e sogni infranti sul quale rotolarsi; uno così non recita, non inscena una farsa, quello che suona è quello che vive e lo vuole urlare. Si ferisce e si tormenta e lo fa per noi, quasi come una figura cristologica che, tuttavia, non predica misericordia, carità e compassione; predica il Rock N Roll, la sua diffusione in ogni angolo del pianeta. Se questo mondo, di fatto, se ne sta andando a rotoli è proprio perché manca sempre di più dell' unico elemento che, anche se nato al suo interno, può salvarlo: quella filosofia invincibile che, nel suo essere ostile, unisce tutti in una catarsi delle proprie negatività, pulsioni animalesche e frustrazioni. Il Rock N Roll, la musica più umana mai immessa per le vie del globo. Dru e i suoi Back Alley Hookers sono degli ottimi sacerdoti in tal senso: senza darsene mai troppo peso (l' umiltà artistica è l' unica regola da seguire) eseguono un lavoro di sconcertante crudezza e immediatezza.
Non lasciatevi abbindolare dai soliti fenomeni da cesso edulcorato: i veri fenomeni parlano di stazioni, anfratti lercio, corpi buttati in mezzo alla strada, sangue, olezzo, malattia.
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