Bubca Records Special 2

Il problema di questi tempi è la fuffa. Fuffa ovunque. Se si pensa a quante produzioni leccate e laccate apposta per gli allocchi escano ogni giorno, da ogni dove, ci sarebbe da rabbrividire per tutta la plastica prodotta a caso in quantità industriali a fronte di una situazione climatica sempre più allarmante. Se poi si aggiunge che molta di questa fuffa plastificata finisce, nonostante gli sforzi imbarazzanti di chi la produce, inascoltata ed ignorata, dispersa tra gli scaffali immaginari di piattaforme per l' ascolto, ci sarebbe da chiudersi in casa, farsi togliere la corrente e non uscire mai più.

Quel che si è perso lungo la strada è la volontà di sfida, prendere l' ascoltatore e turbarlo con suoni ameni, soluzioni sospese tra il naif ed il violento, mixaggi non pervenuti e registrazioni da adesso o mai più. L' unico sentimento rimastoci è il consumo, che non è neanche un sentimento ma una monomania, e lo perpetriamo svilendo ogni forma d'arte 

"Voglio che qualcosa mi intrattenga e non che mi obblighi a mettermi in gioco"

Ma la vita, si sa, non è intrattenimento e, prima o poi, qualcuno si stufa sempre, si chiude in camera e butta lì pezzi d' ostilità immediata, irruenza senza fronzoli, cerebrali per dispetto.

La Bubca, per fortuna, per me è solo questo: imprigionare secondi di scoramento in canzoni dal minutaggio più ampio per rovinare la festa ad una marea di culi consenzienti. Punto.

Giovanni Mistero e Tab_Ularasa "Cimitero Monumentale"

Ascoltalo

 Provate, per circa un anno, a percorrere ogni giorno lo stesso tragitto. Ogni giorno la stessa strada,  un tragitto che non abbia nessun collegamento con la vostra vita di tutti i giorni: nessuna via verso lo sgobbo, verso lo svago, verso la droga, verso l' amore. Una roba fatta a caso, la cui unica continuità è la ripetizione. In una sorta di ipnosi vi risulterà palese come in realtà il paesaggio che vi circonda cambi di continuo; anche i palazzi, gli alberi e i marciapiedi, cambieranno di continuo. Si rischia di diventare paranoici a fare così ma, diciamocelo, poco importa se alla fine ti porta a non dare più niente per scontato.

Una volta fatto questo provate ad ascoltare questo disco che vede Giovanni Mistero incrociare la strada di Tab_Ularasa: un inferno di strade, palazzi fatiscenti e marciapiedi divelti. Più li si ascolta e più ci si perde in una ragnatela di vie e di vicoli per poi scoprire che è bene che sia così, che non si può fare altrimenti; camminare per perdersi e finire il proprio viaggio di fronte ad un cimitero monumentale, ultimo pezzo di questa raccolta e vero capolavoro notturno, atmosferico e disperato, un picco creativo come se ne sentono pochi.

Il tutto è gestito con misura e parsimonia, un Synth minimale dalle atmosfere cinematiche e una voce che declama testi sospesi tra il naif e la tragedia greca; elementi antitetici che non cozzano fra loro ma frizionano, generando scintille di realtà deformate per gioia di racconto e poesia per periferie sconfitte dall' incuria amministrativa. 

Un' opera che potrebbe sembrare approssimativa ma che, in realtà, approssimativa non è mai: è il dono della sintesi che qui pone di fronte all' obbligo della riflessione e spinge ad addentrarsi nei territori che si delineano nelle nostre menti durante l' ascolto.

Fantastico e realistico in una sola nota.

P.s. non importa che camminiate davvero per un anno facendo sempre il solito giro (queste cazzate lasciatele a me che, di cazzate, resto un esperto ed un vulcanico sperimentatore), ascoltate subito questo disco e lasciatevi suggestionare.

Punk Xerox "Giubileo"

Ascoltalo

In occasione del Giubileo, Luca, che qui si reincarna in Punk Xerox, ci regala un disco come sempre elettronico, casereccio, poetico nelle sue sfumature, dolce e levigato nelle sue immagini. Per quanto l' insieme, per suoni e scelte estetiche, possa suonare piuttosto ostico (risoluzione Lo-Fi, elettronica di frontiera, assenza, o quasi, di beat ballabili, atmosfera come di resa e di rinuncia) a me questo disco fa venire una voglia matta, non di ascoltarlo, ma di immergermici più volte; per quanto strumentale questo disco riesce a parlare e, parlando, comunica verità assolute, come quelle di un Papa, solo che queste sono più affidabili:

perdersi per non ritrovarsi più, dentro microcosmi che sono versi sono sentimenti sono canzoni sono e basta. Questo suono non risuona, non riecheggia, non rimbomba, semplicemente esiste: lo puoi toccare, ci puoi credere, buttartici dentro e affogarci. Morire, risorgere e lasciar perdere tutto. Non esiste nulla se non questo suono che ti si butta addosso, ti plasma, ti definisce, ti da nuovi organi, nuove ossa e una nuova pelle. Sarai una persona nuova se imparerai a danzare al ritmo di un disco che non ha ritmo, sarai un vero sopravvissuto a un' Era di Nulla Assoluto se canterai a memoria i testi di un disco che non ha testi. 

L' unico vero Giubileo è questo, quello di Punk Xerox

l' altro è solo un falso storico.


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