The Shitdels "Where's Your Head?", 2024-Big Neck
Sapete cosa vuol dire ascoltare un disco e divertirsi? Ma, più che altro, vi sapete divertire? Perché mi sorge piuttosto spontaneo il dubbio che, se non ci si diverte ad ascoltare un disco così, molto probabile che il motivo vada ricercato nell' avere in spregio il divertimento o, in senso più esteso, la vita. No, perché se di fronte a tutto 'sto Lo-Fi, tutto 'sto Garage Beat, tutte 'ste melodie stonate da cori di ebbri e disperati, davvero si riesce a storcere il naso e, subito dopo, inviare a sciorinare una lista infinita di dischi serissimi e pallosissimi per darsi un tono da ascoltatore con la giacchetta e la pipa, allora vaffanculo: io mi ci son messo una notte buia buia mentre che ero a spasso solitario per le vie di questo WC che chiamo, con molta bontà, suolo natio e devo dire che fa un certo effetto: anziché camminare ballavo, anziché salutare chi incontravo lo mandavo a farsi fottere, lui e tutta la sua collezione di dischi coltissimi e pallosissimi.
Un disco che ricorda gli esordi di quel manipolo di insubordinati che risponde ai nomi di Rip Offs, Supercharger, Brentwoods, Makers, Mummies, Statics, Gories, Trashwomen...ma non si sospetti mai di facili passatismi, qui il massacro è gestito, certamente, sempre col piglio del delinquente che prende per la prima volta in mano uno strumento, ma con una vena quasi più melodica e scafata tecnicamente (vent'anni in più di ascolti si sentono: la presa diretta, come sempre, democraticizza il suono rendendolo più deflagrato ma, se si è già usi a questo tipo di ascolti, si noterà certo una certa bravura tecnica ed un piglio da macchina per gli schiaffi).
Gli Shitdels ci regalano dunque un debutto sulla lunga che è davvero un ingresso a gamba tesa nel mondo del Lo-Fi e del Garage e che, per quanto sia davvero a gamba tesa, delizia, rilassa e, per l' appunto, diverte.
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