IO e gli 883
Ora vi parlo di IO e gli 883 perché in nome dell' algoritmo questo e altro.
-l'algoritmo, ovvio, si smuove, freme e striscia più al comparire della parola IO e non del numero 883. OVVIO.-
Il primo ricordo che ho degli 883 è Hanno ucciso l' uomo ragnolo che esplodeva dai riproduttori casuali di bar casuali ubicati presso inferni casuali di dimensioni parallele ma comunque casuali. Avevo, mi pare, dodici anni, era, son sicuro, estate, e avevo commesso un errore, così, tanto per cambiare; non ricordo come e perché lo commisi, ma di fatto lo commisi: mi ero fatto convincere, o mi ero autoconvinto, a rimanere a bagno maria presso una roba che si chiama colonia estiva per persone vecchie sotto l' attenta vigilanza di due mie zie che non erano le mie zie ma le mie bis zie, però le dovevo chiamare zie perché bis zie è troppo lungo ed ha un suono orribile e poi anche perché quel bis le faceva sentire vecchie (cosa che comunque erano lo stesso, ma nella vita l' importante è sapersela raccontare). Insomma, le mie zie erano vecchie e, siccome non avevano mai avuto figli, con me avevano un atteggiamento iperprotettivo se non quando asfissiante. Nel mentre le mie bis zie mi asfissiavano, i riproduttori casuali suonavano a ripetizione Hanno ucciso l' uomo ragnolo sfondandomi i nervi e l' amore per la vita, facendo così da colonna sonora ad un'intera settimana detentiva presso colonia penale (penale per me, estiva per i vecchi). Carcerieri incanutiti sfregiati dalla vita mi costringevano per ore ed ore ad abbrustolirmi sotto un sole post atomico e ascoltare una donna (chiaramente vecchia, una specie di santona gitana con tanti foulard, bracciali e orecchini enormi) intonare canzoni di epoche antiche, canzoni che parlavano di bimbi morti nella culla, granada tierra de sangre e de chimere e storie d'amore evolute in malattie mortali...nel mentre, da lontano, quasi in controcanto, si poteva chiaramente distinguere un potente "solita notte da lupi nel Bronx, nel locale stan suonando un Blues degli Stones...": una tortura in stereofonia.
Ero disperato e amareggiato, pensavo che nella vita non mi sarebbe mai capitato nulla di buono e sarei stato sempre un infelice sperso per i vicoli del globo: mai avrei immaginato che alla fine era un po' questo che avrei voluto, dopo amori sterili, cari affetti estinti e lavori deleteri, ma sicuramente, anche nella disperazione, l' epopea deve essere di natura personale, decisa dopo miriadi di bruciature su carne viva, utilizzando quelle bruciature come mappatura per decidere la direzione in quel deserto di idee, passioni e struggimenti che è la vita. Gli 883, con l' assassinio dell' uomo ragno, non mi parlavano di questo, non erano questo e basta.
Era crollato un muro e, insieme ad esso, un intero universo di valori e progetti a lungo termine; di fatto sia i bacini valoriali che una visione politica di progetti a lungo termine, avviando percorsi culturali e formativi, sarebbero scomparsi in forma definitiva dal dibattito pubblico e da ogni possibile agenda politica da lì a poco. Tutto e subito, senza sapere il perché: risolvere a valle e non più a monte per non risolvere un bel niente. Gli 883, con l' assassinio dell' uomo ragno, non mi parlavano di questo, neanche ci provavano: erano cultura pop da accatto e intrattenimento adolescenziale da circolo ricreativo di provincia. Tutto qui.
Mio padre mi venne a prendere una domenica mattina, le mie (bis) zie parlarono per me, che non avevo neanche più voglia di parlare, e dissero che ero stato benissimo.
Appena saliti in macchina mio padre accese la radio
"Hanno ucciso l' uomo ragno chi sia stato non sa, forse quelli della mala, forse la pubblicità..."
Spensi la radio in un gesto istintivo e disperato.
Dal finestrino dell' auto in corsa vedevo scorrere il paesaggio e, attraverso il paesaggio, vidi scorrere in velocità le pile di cadaveri del Ruanda, la Jugoslavia esplodere, il Kossovo collassare, l' avvento di politici rampanti e con la testa vuota, le promesse elettorali prive di costrutto e riscontro su dati reali, un' umanità che non sarebbe più stata tale ma solo l' immagine photoshoppata di se stessa.
Non avevano ucciso l' uomo ragno
avevano ucciso un mondo
un universo
e non ce ne rendevamo conto
gli 883 cantavano di altro
nostalgiche avventure fumettistiche mentre il globo si preparava a prender fuoco nel futuro prossimo.
Questa non è la solita notte da lupi nel Bronx
Nessuno nel locale sta suonando un Blues degli Stones
Questo non è
Qui non siamo
Niente è accaduto davvero
Noi non siamo più Storia
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