MK Ultras "MK Ultras", 2024-Big Neck

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A me è un po' che sono apparsi questi MK Ultras, un po' perché mi piace la roba che fanno e quindi, se segui il tal gruppo o la tale etichetta su IG, se compri il tal disco su BC, se segui il tal canale su YT, poi per forza di cose ti ritrovi a conoscere un po' tutti e ad entrare in contatto con tali come loro che fanno le copertine tipo Never Enough degli Oblivians e fanno una sorta di Rock N Roll sparato, talmente sparato e anthemico che pensi subito ad una parentela con l' Hardcore Punk primigenio di gruppi tipo CH3, Sick Pleasure e un po' tutti quelle formazioni che, nei primi '80, amavano l' andatura lesta senza però dimenticarsi di suonare come dei rocker senza amore e senza patria.

Mi ascoltai la loro demo da BC, la comprai e confesso che mi piacquero già parecchio: una certa capacità armonica li rendeva piacevoli e facilmente memorizzabili (nonché, ovviamente, distinguibili fra mille) senza intaccare l' irruenza del suono e del ritmo. Tra grafiche erotiche, nome violento, suono rozzo, ritmo sfacciatamente frenetico, inutile dire che mi si dipingeva un sorriso compiaciuto in volto: sentire musica e, al contempo, ovunque io fossi, sentirmi anche a casa.

Dopo pochissimo tempo esce un bel 12", questo, su Big Neck dei nostri MK Ultras. Onestamente queste son le cose che ti fanno più piacere in assoluto: notare un gruppo, ascoltarlo, apprezzarlo, nel tuo piccolo aiutarlo acquistando i loro pezzi e poi vedere che un' etichetta, dal gran gusto e dal catalogo entusiasmante, li apprezzi quanto te tanto da riservagli un' uscita sotto la sua egida 

Questo disco è valido quanto, se non di più, la piccola demo degli MK Ultras: sempre sfrontati, sempre efferati ma comunque capaci di armonie dal forte impatto e dalla facile memorizzazione. Insomma, se la demo li annunciava in pompa magna, questo pezzo di vinile li spinge oltremisura nella cerchia dei gruppi da ascoltare con forte attenzione. Cosa importante, come sempre, è la varietà del registro senza perdere mai in personalità: corrono quasi sempre ma il riffing è vario, spigliato, gioca su una ritmica e rigida in maniera creativa e mai banale per poi schiantarsi, sul finale, su un bel Blues bianco con tanto di fiati, dimostrandoci che, ancora oggi, il Blues è una musica dai picchi scoscesi e pericolanti, capace di confrontarsi e di fare pari insieme ad altre composizioni dai rimandi notoriamente violenti e urticanti. In tutto questo una voce che non è tecnica ma, proprio perché sguaiata e delirante, ha la piena consapevolezza di sé nel contesto in cui si trova a fluttuare, per poi finire anche col dare una cifra definitiva all' intero insieme.



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