Ho un appuntamento dallo psichiatra: Blank Dogs "Setting Fire to your House", In the Red-2009
Quando uscì, ma pure dopo, questo pezzo mi piacque molto, anche se, la sera prima che mi arrivasse per posta l' intero disco (il doppio "Under and Under"), la avevo imbroccata con una tizia ma, una volta arrivati davanti casa sua, rimasi a bocca asciutta perché inaspettatamente i suoi genitori erano tornati a casa dalle ferie a seguito di un imprevisto.
Passai il giorno successivo quindi a calmare i miei bollori con questo disco che girava e rigirava; giro e rigirò talmente tanto che alla fine me ne feci una ragione. Setting Fire to your House suonava sempre più come un pezzone, forse non il migliore del disco, ma sicuramente, dato che ne avevano fatto un singolo in 7" e persino un videoclip, il più rappresentativo.
La felicissima commistione tra Budget Rock e Dark Post Punk alla Joy Division qui funge veramente in modo buono, creando atmosfere che non sono ancestrali, come nel caso dei Joy Division, e nemmeno da bettola/whisky di sottomarca/odore di sottopalla, come nel caso del Budget Rock, ma riescono a rendere bene l'idea di uno che, la sera prima, gli è andata buca per colpa di uno scherzo del caso e, proprio come da titolo, avrebbe voluto dar fuoco alla casa che aveva visto ogni suo desiderio carnale umiliato e quindi negato. Una storia degna per un Charlie Brown ormai uomo e che, non è che proprio non voglia mettere la testa a posto ma è proprio la vita che gli impedisce di mettercela; le atmosfere malinconico/malsane condensano in sé il portato della sfiga mentre quelle più Rock da catapecchia provvista di topi rappresentano alla perfezione lo spirito picaro e perditempo.
Un pezzo fondamentale per chi ha capito che non c' è niente di fondamentale a questo mondo, anche perché poi ti affezioni e, se ti affezioni, poi rimani deluso e, insomma, rimanere delusi è un po' una perdita di tempo quando invece ti dovresti rimettere in ghingheri, si fa per dire, darti un tono, si fa per dire, e provarci subito con un' altra.
Ovviamente la sera stessa, canticchiando allegramente "Setting Fire to your House", ci provai con un' altra che era immensamente più carina. Mi sentivo veramente al di là delle mie possibilità e dei miei limiti caratteriali, d'aspetto, d'abbigliamento e di costume. Mai scoraggiarsi perché bisogna arrivare sempre in forma davanti al prossimo fallimento: mi andò buca, direttamente senza passare dal via. Un atteggiamento scostante e più uso al rifiuto (lei si che aveva consapevolezza di se stessa e sapeva che, in quella serata, poteva raccattare tranquillamente un Raul Bova anziché una comparsa qualsiasi) mi persuase subito nel desistere.
"Mah, alla fine meglio di ieri sera: mi son risparmiato un tragitto pieno di libidinose speranze e un finale tragicomico" (bisogna sempre arrivare in forma davanti al prossimo fallimento, attutisce la batosta, rende ignifuga la corteccia, incatrama eventuale falla)
Alla fine pezzi come Setting Fire to your House ti aiutano, se non a vivere meglio, a fartene sempre una ragione. Non è cosa da poco.
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