Gold Dust "Live From Burlington Bar", 2024

 https://golddustchi.bandcamp.com/album/live-from-burlington-bar

Ci tengono parecchio a fare notare che hanno un rapporto diretto e senza filtri con chi ascolta. I Gold Dust da Chicago questo sono e questo, a quanto pare, vogliono rimanere.

Debuttarono nell' estate del 2022 con una demo che non era una demo, ma la registrazione in presa diretta di una prova; presero la registrazione praticamente per intero, senza neanche darsi troppa cura di ritoccare suoni, limitare i rientri e arginare le saturazioni, e la Neutral Archive, sempre di Chicago, la caricò sul proprio Bandcamp: una trentina di minuti tra chiacchiere, chitarre pulite che esplodono, cantato che da confidenziale si fa urlato e una vena sperimentale devota più al baccanale che a delle regole: Country Rock o Roots Rock che diventa Psichedelia, che poi si tramuta in Noise Rock da assalto. Per me era già amore.

Da lì hanno dato alle stampe altri due dischi, di cui questo è il secondo, e sono entrambi live: suoni un po' più tenuti a bada, canzoni più compatte e con una direzione più precisa, ma una sempre più palese volontà di condividere il momento creativo con chi ascolta. Il fatto di pubblicare dei live, anziché chiudersi in sala prove e registrare, è senz' altro un atto più simbolico che altro, ma, proprio nel suo farsi simbolo, potente, fortemente comunicativo: la presenza del pubblico, l' interazione coi musicisti, fa sentire, anche chi ascolta da milioni di anni luce di distanza, comunque partecipe, presente in una situazione dove la musica è condivisione e partecipazione collettiva, al di là dei palchi, delle transenne, dei confini, delle dimensioni.

Ma non è solo nell' atto filosofico e simbolico che i Gold Dust sanno gestire un discorso unico: anche musicalmente sanno distinguersi andando oltre, puntando verso lo sconosciuto e partendo da una piattaforma che si potrebbe considerare come un reparto stagno ma che il gruppo di Chicago sventra e rimpasta come meglio crede. Country e Roots Rock portati a spasso con maturità e maestria per paesaggi alieni e psichedelici, utilizzando il sax come collante e l' emotività di Kyle, il cantante, a dare un carattere lunatico all' insieme: capace di contorcersi ed urlare, uscire e rientrare in tonalità, prodursi in delicate ninne nanne per desperados e sedute violente dallo psichiatria.

La loro sembra una versione teatrale di un romanzo di Cormac McCarthy: 

così dolce, così amaro

così santo, così dannato

così romantico, così realista

così apocalittico, così tradizionalista.


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