Gobs "Worst One Yet", 2024
https://thegobs.bandcamp.com/album/worst-one-yet
È una radio che riceve frequenze da una stazione sperduta nel nulla. Quello che arriva a destinazione sono una serie di codici cifrati sotto forma di una melodia impastata con un fruscio di fondo. Gli alieni parlano con noi ed hanno scelto il Punk Rock, più immediato e più efficace, come lingua di scambio. Anni ad assumere una lingua, quella del padrone, la lingua degli affari, degli scambi commerciali e dei trattati internazionali, come universale e poi ti arrivano gli Alieni e comprendono da subito che il modo migliore per comunicare tra comunità intergalattiche è un disco degli Spits...
È un fantasma per sempre condannato a vagare fra le mura del luogo dove ha conosciuto il trapasso. Tenta di comunicare con noi a mezzo di seduta spiritica ma l' incomunicabilità è il male che ci affligge da decenni e non riusciamo a decifrare i suoi messaggi, condannando lo spirito a vagare in eterno. Nonostante l' impossibilità continuiamo ad evocarlo, non per riuscire finalmente a comprenderlo, ma solo perché ci siamo assuefatti al suono melodioso della sua voce e vorremmo divenire fantasmi anche noi, come lui, e parlare la stessa lingua, provare le sue stesse emozioni, capire quella solitudine che ti porta a comunicare senza poter esser compresi. Anche per comunicare tra dimensioni occorre aver ascoltato gli Spits...
Lo so, forse tutta questa enfasi per i Gobs può pure apparire esagerata, ma, esagerata, di fatto non è: li seguo dalla loro prima demo e la loro passione per gli Spits era evidente ma quello che mi è parso sempre più evidente, demo dopo demo, Ep dopo EP, split dopo Split, è un' evoluzione che tende alla rarefazione del suono, ad una vigorosa e progressiva impastatura, come se volessero confondere le prove, demistificare i significati: una matassa che tende ad assimilare in sé tutte le componenti e le fa uscire come un gruppo sonoro unico: un linguaggio armonioso, appunto, un vocabolario che, nella sua semplicità, ci accomuna tutti. I Gobs cantano in inglese, presumo dai titoli, ma potrebbero cantare in qualsiasi altra lingua e il risultato non cambierebbe: quello che qui si compie è un qualcosa che ci accomuna tutti. Armonia generata dalla confusione, interpretazione personale per gestire il Chaos che abbiamo di fronte.
Se ci si pensa, l' universo potrebbe essersi autogenerato nello stesso modo.
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