Achterlicht/ No Brains "Split', 2024
Cosa spinge uman carname a riunirsi a coorte e imprimere su nastro un livore fatto di poche note, lenito da un synth che tuttavia suona accidioso, e partire per un tour? Conquistare terre ormai afflitte dal fantasma del consumo e riportare in auge un' idea di libertà responsabile e di autodisciplina? Ma, soprattutto , dove son diretti con questo tour? La sola Olanda, paese dal quale provengono i due gruppi, l' Europa continentale, l' Europa tutta, l' intero pianeta, l' altrove assoluto? Non lo so, purtroppo non credo si imbocchi lidi spaventosi e meravigliosi allo stesso tempo, temo di illudermi, meglio parlare solo dello split per come suona e come scoppia...
Per esserci, agli effetti, ci siamo; entrambi i gruppi hanno ingerito pasticche di Punk Rock devastato da dei synth anni '80, si son fatti i loro viaggi e ora ne restituiscono una versione ferina, fatta di ferite, ustioni e manrovesci. Sembra quasi di sentire la stessa carica sonora auto deflagrante dei Mummies, quel che di sghembo e tronco ma aggressivo, quell' andamento tipico dell' ubriaco sfatto e pieno di rancore per la vita. Un suono che non si cura di chi lo ascolta ma cosa mai gli si impone: così è se vi pare e se non vi pare voltate le spalle e rimanete protetti in una vita regolare, senza troppe emozioni ma anche senza dispiaceri, senza rendersi mai conto che per essere capaci di provare le prime bisogna anzitutto attraversare i secondi. Non esiste un essere umano degno di tal nome che non sia passato da questo processo, chi non lo è rimane semplicemente la parodia di questo. Dispiace assai.
Mi piacciono gli Achterlicht e mi piacciono i No Brains, spero passino di qui per incendiare le vite, disperdere i sensi, accecare la furia, o, detto meglio, per suonare del Punk Rock sincero e diretto. Di più, di meglio, di altro, sarebbe insulso chiedere.
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